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La salamandra di Aurora, il gioiello dell'Altopiano
 
In pochi chilometri quadrati di bosco tra l'Altopiano dei Sette Comuni e di Vezzena vive un anfibio unico al mondo, con una storia che sembra la trama di un film.

 
Nel bosco misto con Faggio e Abete bianco si trovano le maggiori concentrazioni di salamandra di Aurora. Foto di Enrico Romanazzi.
 

Questo animaletto si chiama salamandra di Aurora (Salamandra atra aurorae è il suo nome scientifico) ed è stato descritto per la prima volta su una rivista scientifica nel 1982, ad opera del professor Trevisan dell'Università di Modena.

 
Salamandra di Aurora (Salamandra atra aurorae), foto di Ivan Mosele. Si notano bene le sue tipiche grandi macchie color giallo crema, fuse tra loro, che coprono oltre metà del dorso. Per riprodursi le femmine di questo anfibio trattengono le uova e le larve all'interno del corpo per due stagioni, partorendo 1-2 piccoli completamente formati.
 
 
Ma vediamo come è andata questa scoperta: Trevisan e la moglie Aurora, entrambi ricercatori, nel 1978 si trovano in vacanza sull'Altopiano e recandosi ad una mostra dedicata alla natura si imbattono in un terrario dove è esposta una salamandra, che ha qualcosa di particolare. Dopo alcuni anni di ricerche, giungono alla conclusione che si tratta di un nuovo tipo salamandra, a cui viene dato quattro anni dopo il nome di salamandra di Aurora.
In realtà la presenza di questi anfibi era nota da almeno dieci anni ad uno dei più appassionati naturalisti
dell'Altopiano, il maestro Patrizio Rigoni.
La salamandra di Aurora, come le altre salamandre alpine ( Salamandra atra) si riproduce senza deporre le uova in acqua, come adattamento al rigido clima montano e alla scarsità di acqua delle montagne carsiche:

le femmine trattengono all'interno del corpo le uova e le larve, partorendo dopo due anni uno o due piccoli che hanno già la forma di adulti!
Quella dell'Altopiano è l'unica salamandra alpina che ha sempre sul dorso grandi macchie di colore variabile
dal giallo dorato al grigio-brunastro. E' molto facile distinguerla dalla più conosciuta e diffusa salamandra pezzata (Salamandra salamandra), che ha invece macchie di colore giallo intenso e con bordi ben definiti,
vive a quote più basse e per riprodursi partorisce le sue larve nelle acque dei ruscelli.


 Salamandra pezzata (Salamandra salamandra), foto di Denis Lunardi www.lunardidenis.com. Le macchie dorsali hanno un colore giallo acceso e sono sempre ben separate tra loro. Questi animali inoltre raramente si spingono oltre i 1000 metri di quota e per riprodursi utilizzano corsi d'acqua ben ossigenati, come il torrente Ghelpach, dove depongono delle larve dotate di branchie.
 


Difficile da vedere, la salamandra di Aurora esce solo di notte o quando piove, tra maggio e settembre. Finora è stata osservata solamente sopra i 1200 metri sull'Altopiano tra Gallio e Vezzena in Trentino. Questo anfibio è particolarmente legato ai boschi maturi con Faggio e Abete bianco, accompagnati da fitto sottobosco e legno morto, che mantengono una buona umidità al suolo
La salamandra “dorata” dell'Altopiano è minacciata dalla raccolta illegale effettuata da alcuni collezionisti, ma soprattutto dal modo con cui vengono attuati i lavori forestali, che possono danneggiare il suolo, compattandolo con i moderni mezzi pesanti, specialmente se escono dalle piste forestali nella stagione di attività di questi animali.
La salamandra di Aurora è protetta da convenzioni internazionali e in particolare è tutelata in modo prioritario in Europa dalla Direttiva "Habitat". Poiché questo raro anfibio si trova in tutto il mondo solo sull’Altopiano, richiamando ricercatori e appassionati anche dall’estero, tutti gli abitanti dell'Altopiano devono sentirsi custodi orgogliosi di questo gioiello unico. Cosa sarebbe l'Altopiano senza le sue salamandre dorate?
 
Enrico Romanazzi & Lucio Bonato
 
 
Ogni segnalazione riguardante questo anfibio è preziosa! Chiunque ha osservato o fotografato qualcuno di questi animali è invitato a contattarci:
 
 
Enrico Romanazzi Lucio Bonato
Progetto "Alpensalamander" Dip. Biologia
www.alpensalamander.eu Università di Padova
tel. 3477878586 tel. 049 8277487
e-mail: enricoromanazzi@yahoo.it e-mail: lucio.bonato@unipd.it


 


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